UNA SEDUTA “SOSPESA”: UN GESTO DI SOLIDARIETÀ PER LA SALUTE MENTALE

da | Mag 15, 2025 | Relazioni, Salute mentale

Viviamo tempi complessi, segnati da instabilità economica, isolamento sociale e un aumento diffuso del disagio psicologico. In questo contesto, il benessere mentale è diventato una priorità spesso trascurata, mentre accedere a un supporto psicologico qualificato rimane un privilegio per molti. Da qui nasce il mio progetto Una seduta “sospesa”, un’iniziativa di beneficenza che mira a rendere la terapia accessibile anche a chi, pur avendone bisogno, non può permettersela.

Tempo di lettura stimato: 6 minuti.

INDICE

  1. Una seduta “sospesa”: che cos’è
  2. Chi può richiedere Una seduta “sospesa”
  3. Come sostenere il progetto

Una seduta “sospesa”: che cos’è

Il progetto prende ispirazione dalla tradizione del “caffè sospeso” napoletano: un gesto anonimo di generosità, che vuole essere un dono lasciato a disposizione di chi non può pagarlo. Una seduta “sospesa” è un’iniziativa solidale, il cui dono non prevede un caffè ma una seduta psicologica gratuita.

Questo progetto nasce dal basso, dalla mia esperienza diretta di psicologa clinica. Da professionista della salute mentale, infatti, ho visto fin troppe persone rinunciare alle cure o posticiparle non solo per motivi economici ma anche per sfiducia nei confronti delle istituzioni. La seduta sospesa è, dunque, un servizio che ho pensato per aggirare questi due ostacoli: per restituire dignità e ascolto a chi troppo spesso preferisce restare in silenzio, provando a farcela da solo.

La seduta “sospesa” vuole tendere la mano a chi si trova in condizioni di fragilità economica o sociale e ha bisogno di un primo spazio di ascolto professionale. Se ti è mai capitato di fare un salto sui miei canali social o su questa pagina, saprai già che una sola seduta non è un intervento risolutivo ma a volte può essere l’occasione giusta per (ri)pensare al proprio problema e alle proprie risorse in maniera differente, o anche solo per capire qual è la strada da intraprendere da quell’incontro in poi.

Chi può richiedere Una seduta “sospesa”

Se rientri in una delle seguenti casistiche:

  • Persone disoccupate o inoccupate
  • Lavoratori precari con reddito basso
  • Donne in condizione di fragilità sociale o economica
  • Giovani adulti che stanno affrontando passaggi complessi (come l’ingresso nel mondo del lavoro o l’autonomia abitativa)

puoi richiedere una seduta sospesa compilando questo modulo.

Trattandosi di un’iniziativa di beneficienza, la seduta “sospesa” sarà erogata soltanto al raggiungimento di 40€, una somma raccolta grazie a libere donazioni sulla piattaforma Paypal.

Inoltre, per garantire la fruibilità del servizio su tutto il territorio nazionale, la consulenza si svolgerà online.

N.B. Il criterio di selezione che ho deciso di adottare per individuare il candidato più idoneo per la seduta sospesa non segue l’ordine di arrivo delle domande: mi occuperò personalmente di valutare e smistare le richieste pervenute.

Come sostenere il progetto

La seduta sospesa è molto più di un atto di beneficienza: può rappresentare un cambiamento di rotta, un cambiamento culturale. Sostenere questo progetto significa affermare che la cura della salute mentale è un diritto per tutti, non un lusso per pochi. Significa rompere il silenzio, combattere lo stigma e promuovere una nuova consapevolezza sociale.

Se vuoi, puoi aiutarmi in tanti modi:

  • Fai una donazione – anche di pochi euro. Ogni 40€, darò la mia disponibilità per una nuova seduta di beneficenza.
  • Condividi l’iniziativa – sui social, con amici e colleghi.
  • Sostienimi nel tempo – con una donazione periodica, partecipando a ogni nuova raccolta, o continuando a condividere questa iniziativa.
  • Diventa testimonial – se hai donato o ricevuto una seduta sospesa, puoi raccontare la tua esperienza (anche in forma anonima) per aiutare il progetto a crescere.

Costruiamo una rete di cura!

Chi contribuisce a donare una seduta sospesa lo fa senza sapere chi riceverà quel gesto. Chi ne beneficia, non dovrà sentirsi giudicato. È un circolo virtuoso di cura che si trasmette da persona a persona, da cuore a cuore.

In un mondo spesso distante, questa solidarietà silenziosa ci ricorda che possiamo ancora prenderci cura gli uni degli altri, senza girarci dall’altra parte.